L’appello di Claudia Conte per l’affido familiare dei bambini migranti soli in Italia

Nel corso del 2023, ben 11.630 minori stranieri non accompagnati hanno fatto il loro ingresso in Italia, come indicano i dati forniti dal Viminale. Questi numeri si sommano ai 4.332 minori provenienti dall’Ucraina (dati aggiornati al 4 settembre 2023). In quest’ottica, sorge il mio appello, basato sul rispetto profondo del principio del superiore interesse del minore, come sancito dalla prestigiosa Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi, rivolgo la mia attenzione a tutti quei bambini e adolescenti, provenienti da ogni parte del mondo, che arrivano soli nel nostro paese.

Essendo impegnata da molti anni nei campi dei diritti dei minori, insisto con forza sul fatto che dobbiamo garantire loro non solo sicurezza e protezione, ma anche un’efficace integrazione.

Per promuovere questa integrazione, diventa cruciale considerare l’inserimento dei bambini stranieri soli all’interno di programmi di affido familiare.

Sebbene il nostro sistema di accoglienza nazionale sia solido, non possiamo ignorare il fatto che stia giungendo al punto di saturazione. Attendiamo con impazienza l’adozione di nuove misure da parte del Comitato interministeriale per la sicurezza, la creazione di nuove strutture di accoglienza dedicate ai minori non accompagnati, e una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Unione Europea.

Iraq, February 2014. 3 year old Hakim is peeping out a worn tent in the Domiz refugee camp in Northern Iraq. (children’s names have been changed) Notes from the field: We saw a small boy (Hakim, 3 – name changed) peeping out of a worn tent. Inside, we met his mother (Fatema) and younger sister, along with a pregnant family friend. The two women are friends and neighbours in the camp. They have been in Domiz for a year. o Life in the camp: They were worried about the condition of their tents. The most afraid of the storms in Domiz because their tent won’t withstand it. They said they were “worried, lonely, cold, tired and a bit fed up because there were things like no nappies”. Being pregnant in the camp is difficult and the pregnant mother isn’t having regular check-ups. They said the water provision was really good and that they had enough (UNICEF) blankets. They have been getting clean water and that was good. o Leaving Syria: The families left Syria because their husbands were being threatened with conscription and joining the military. Their husbands left Syria urgently. The pregnant mother’s husband had to go without her or the children, leaving her to follow, with her little boy and only the items she could get on the donkey. Hakim’s family walked for three hours in the Winter to escape (at the time Hakim was 2 years old and his sister was just 5 months). o Life in Syria was terrifying. They talked about the explosions and about seeing men who had been slaughtered. Some of their friends had family members, where they had been slaughtered and then the family had been sent a video afterwards. There were also incidences of kidnapping of women as well. o In Hakim’s home in Syria they had planted onions and enjoyed eating them – they can’t do this any more. The children didn’t understand anything that was happening in Syria, but they were still very frightened by the noises. They talked about how husbands would go out to get bread for

Riconosco gli sforzi del governo nel fronteggiare con grande impegno e senso di responsabilità l’emergenza migratoria, dove la priorità principale è la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Dobbiamo interrompere l’immigrazione irregolare, che alimenta reti criminali operanti su scala transnazionale, che collegano i Paesi di origine con quelli di destinazione, spesso finanziando anche il terrorismo internazionale. Sebbene questo processo richieda tempo e collaborazione, l’accoglienza dei bambini migranti deve essere una priorità immediata.

In questo contesto, sono convinta che le famiglie possano dare un contributo inestimabile attraverso l’affido familiare, un gesto di straordinaria generosità.

Nonostante il nostro basso tasso demografico, i bambini rappresentano una risorsa inestimabile per la nostra nazione. Le famiglie possono aiutare questi giovani ad integrarsi, insegnando loro la lingua, i valori, e trasmettendo la nostra cultura e l’educazione. Lasciare questi bambini soli aumenta notevolmente il rischio di emarginazione sociale e di coinvolgimento nella criminalità. Inoltre, negli ultimi anni, si è registrato un incremento delle problematiche legate al disagio mentale, all’uso di alcolici e stupefacenti, con un aumento delle denunce e dei reati.

Per questo motivo, è urgente promuovere con determinazione l’affido familiare, superando le sfide legate alla scarsa informazione e all’eccessiva burocrazia che ostacola il processo.

In conclusione, l’affido familiare rappresenta una soluzione concreta per offrire un futuro migliore ai bambini migranti soli, proteggendoli dalla marginalizzazione e dalla criminalità, e offrendo loro l’opportunità di integrazione e sviluppo. È ora che, come società, ci impegniamo a fare la nostra parte in questo importante sforzo.

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